Storia del Batto-Do

Il Batto-Do è la disciplina dell'uso della spada giapponese, (katana). Le tecniche si basano su kata di taglio reale eseguiti con katana affilata.
Con lo studio del Batto Do l'allievo arriva gradualmente, attraverso l'apprendimento dei vari kata e delle tecniche di taglio, al taglio di "avversari immaginari" rappresentati da fasci di paglia o pezzi di bambù di vario diametro.

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Cenni Storici

Ai nostri giorni per il praticante le arti marziali tradizionali, il collezionista di armi giapponesi, il cacciatore, in una parola tutti gli amatori di spade e coltelli, tranne forse i militari per i coltelli da combattimento, e beninteso i praticanti Battodo, le qualità generali e più particolarmente il filo di una lama non sono questione di vita o di morte! Non era proprio così, fino ad un recente passato, per i guerrieri giapponesi o Samurai che mettevano in gioco la loro vita con la loro spada; non era permesso alcun errore di scelta e soprattutto di qualità.

La spada giapponese é certamente la più bella spada mai forgiata al mondo.

Ogni spada era ed é tuttora forgiata dopo un lungo periodo di riflessione e di preparazione da parte del forgiatore e dei suoi assistenti: meditazione, abluzioni, purificazione: la forgiatura di una lama era ed é sempre un atto quasi religioso.

La spada giapponese o Nippon To nella sua forma attuale, cioè lama curva, un solo filo e una lunghezza compresa tra i 60 e i 100 centimetri é chiamata Katana. Risale circa all'anno 800; la tradizione attribuisce la prima lama di questo tipo ad un forgiatore mitico chiamato Amakuni. Ogni spada giapponese, a seconda della misura e dell'uso, porta un nome diverso (tutti i praticanti conoscono il Wakizashi e il Tanto, per esempio).

Il minerale e la limatura di ferro utilizzati per forgiare una spada giapponese erano assai eterogenei; era obbligatorio per il forgiatore di provare ogni lama, in cui egli metteva tutto il suo sapere e la sua reputazione. La prima prova "in situ" era la tempra selettiva della lama. Succedeva che la lama si rompesse in questa delicata operazione. La storia della spada finiva là. Una lama poteva essere temprata una seconda volta ma questo ne diminuiva notevolmente il valore. La lama temprata era quindi pulita.

Subito prima dello stadio finale di pulitura, il forgiatore poteva provarla lui stesso se ne aveva l'abitudine e la capacità, o chiedere ad un Samurai (spesso uno dei suoi committenti) di farlo. Un colpo o due ad un fascio di paglia era sufficiente ad assicurare la solidità della lama e l'efficacia della pulitura-affilatura. Essendoci eccellenti opere in inglese e francese, non ci occuperemo più degli stadi di realizzazione di una katana.

Samurai_01_TraspI continui periodi di lotte del Medio Evo giapponese permettevano ai Samurai di provare le loro spade tutti i giorni: guerre senza fine, duelli, vendette, allenamenti estremi, o puri e semplici assassini perpetrati ai danni delle classi inferiori (mercanti, contadini e paria). Fu soltanto durante il periodo relativamente calmo di Edo (1603-1867) che si videro emergere alcune famiglie che divennero celebri di padre in figlio per il collaudo e la certificazione di lame di Katana, Yari, Naginata, e altri oggetti taglienti.

In quei tempi, le spade erano testate su paglia arrotolata in fasci e bagnata, su bambù verde, alcuni tipi di legno e soprattutto, per maggiore realismo, sui corpi dei condannati (fatta eccezione per la casta dei guerrieri e dei preti). Si dice che alcuni condannati inghiottissero delle pietre per tentare di rompere la spada del boia nel momento della loro esecuzione.Una delle più celebri famiglie di esperti e di testatori furono senza dubbio gli Honami, che furono anche pulitori.

Anche se la tradizione giapponese é più orale e gestuale che scritta, alcune di queste famiglie (circa una dozzina) lasciarono scritti e documenti sul modo di fare l'expertise e di saggiare le lame, che sono tuttora fonte preziosa di insegnamento e di studio per gli umili ricercatori di segreti del tempo passato, quali noi siamo. L'interdizione al portare in pubblico e quindi all'uso della spada giapponese (Haitorei) pronunciata dall'imperatore Meiji nel 1867 per poco non mise fine a quella tradizione che allora si chiamava Tameshigiri, o prova del taglio.

Dopo un rinnovamento fortemente colorato di nazionalismo e di espansionismo durante la guerra Russo-Giapponese e quella Sino-Giapponese e il crollo del Giappone nel 1946, il Tameshigiri per poco non sparì completamente nell'oblio della storia. Anche se alcuni Maestri o Sensei praticavano e insegnavano di nascosto, malgrado l'interdizione da parte delle forze di occupazione americane, il numero degli allievi era in continua diminuzione. Fu solo dopo la fine dell'interdizione alla pratica e la ripresa della disciplina all'inizio degli anni cinquanta che due teorie vennero alla luce e per un po’ furono in contrasto.La prima teoria, da parte di esteti e di collezionisti, affermava che la katana non era più di primaria utilità e si doveva conservare nei musei come oggetto d'arte dell'artigianato giapponese.La seconda teoria, che proveniva da praticanti Budo e da insegnanti, fra cui il mio, diceva che la funzione della spada giapponese, qualsiasi fosse l'epoca, era di tagliare e affondare. Questi insegnanti e questi praticanti che volevano e vogliono garantire la perennità oltre che l'ortodossia del Tameshigiri, pensarono a come adattare la pratica del taglio alla nostra società attuale senza perderne il significato originale.

Fu fatto un tentativo di unificare le differenti scuole o Ryu Ha ancora esistenti, i nomi dell'epoca erano Tameshigiri o Todo o ancora Batto Jutsu. Questa unificazione é sfociata nella creazione della Zen Nihon Battodo Renmai o Federazione Giapponese del taglio: il nome di Battodo o via del taglio era stato ufficializzato e conosciuto in tutto il Giappone. Sfortunatamente questa Federazione anche se ufficiale non garantiva che lo stile di Battodo proprio di una sola scuola di spada, la Tomiya Ryu, che era la scuola tradizionale della fanteria giapponese e si praticava solo in Tachi Waza, con soprattutto la dottrina del taglio fine a se stesso. Per fortuna le cose si evolsero. E'in questo modo che da qualche anno é nata la Nihon Battodo So Renmei. Ha preso il posto del gruppo precedente e significa: federazione giapponese di tutti gli stili di taglio. Uno dei suoi scopi principali é di raggruppare il maggior numero di stili, antichi o più moderni, piccoli e grandi.

ll Battodo fa parte dei normali corsi di Budo, il sistema di gradi é quindi identico a quello del Judo, per esempio: il maestro può conferire sei gradi inferiori o Kyu dal sesto al primo, poi un esame nazionale e ufficiale permette di ottenere i gradi superiori di Yudansha, o cintura nera, dal primo al decimo. In parallelo esistono tre gradi di insegnamento: Renshi, dopo il sesto dan, Kyoshi dopo il settimo e dopo sette anni di Renshi e infine il più prestigioso, Hanshi, dopo il settimo dan e dopo venti anni di Kyoshi.