“Samurai del III° Millennio”

Salerno sarà la città che ospiterà il Convegno Nazionale Sportivo:

Quale direzione nel prossimo futuro?….
La Scherma, il Kendo, lo Sports Chanbara, lo Iaido, la Naginata, il Batto-do, le Arti Malesi e Filippine, le Armi…….

pb-2out-copia.jpgUno dei più grandi eventi sullo sport dalle tematiche interessanti e si spera, abbia giuste risposte da coloro imputati a tale ruolo ed invitati quali relatori, al consesso.
Una conferenza stampa, aprirà la strada all’appuntamento fissato per il 6 Ottobre di quest’anno.
L’Associazione Polisportiva Dilettantistica Bu Sen Salerno, è stata delegata dalla Federazione Italiana Kendo (FIK), ad organizzare questo importante incontro, che si terrà presso il prestigioso Grand Hotel Salerno, sito sul Lungomare C. Tafuri.
Alte cariche Politiche e Sportive Nazionali, sono state chiamate a presiedere il tavolo di lavoro; fra questi, ha già aderito il Senatore Marco Pecoraro Scanio e per il CONI, il dott. Maurizio Romano. Siamo ancora in attesa di ricevere risposte dagli Onorevoli Giovanna Melandri (Ministro delle Politiche giovanili e delle attività sportive) e, Giovanni Alemanno (Componente V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione – praticante di Kendo).
Prestigiosi i Patrocini; grande il lavoro che intorno a questo evento si registra sin dalle prime battute; importanti testate giornalistiche nazionali si stanno interessando a questo appuntamento. Elencare tutte le personalità che interverranno potrebbe divenire tedioso ma qualche nome, giusto per dare lustro a questo evento, è d’obbligo: Gugliemo Talento (Presidente CONI Salerno), PierAngelo Cardalesi (Assessore Provincia di Salerno); Roberto Breda (Assessore Comune di Salerno); Giorgio Scarso (Presidente FIS); Ezio Rinaldi (Consigliere FIS); Raffaele Di Leonardo (Presidente FIK); Attilio Infranzi (testimonial storico delle arti marziali in Italia, neo Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI); Carmelo Raspaolo; Pasquale Basso; Augusto Basile (altro testimonial storico sulle arti marziali italiane); Alfredo Apicella (Delegato CONI per il Brasile); e, tantissimi altri.
Nel parterre, ospiti di grande rilievo e risonanza, come: Angelo Villani (Presidente Provincia Salerno); On. Vincenzo De Luca (Sindaco Salerno); Giovanni Ugatti (Presidente CONI Regione Campania); Massimo Costa (Presidente CONI Regione Sicilia); Giovanni Caramazza (Presidente CONI Palermo); Salvatore Ottaviano (Segretario Generale FIS); Luigi Campofreda (Consigliere FIS); Matteo Autuori (Presidente Regionale FIS); Luigi Nasti e Salvatore Nastro (Consiglieri Nazionali FiJLKAM); Aldo Nasti (Presidente Regionale FiJLKAM); Vincenzo Petrocco (Presidente Regionale FiPCF); Gianni Di Bernardo (Presidente Regionale FiKB); Giovanni Desiderio (Responsabile Tecnico Europeo Sports Chanbara); Antonio De Vivo (Responsabile Italia Cacoy Doce Pares Escrima World Federation); Mirio Mannini (Responsabile Federale FIK rapporti Paesi dell’Est); Sandro Cuomo (Campione Olimpico FIS); Gennaro Avella (EPT Salerno); M.llo GF Lucio Maurino (Campione Europeo e Mondiale Sq) e suo padre, Domenico Maurino (Docente Nazionale e Maestro Benemerito FiJLKAM) ed ancora tanti.

Le tematiche che saranno toccate durante il tavolo di lavoro, partiranno da questi semplici ed esplicativi temi:

La funzione sociale dello sport nella vita quotidiana dell’individuo e, l’alta valenza in ordine alle ricadute etiche, educative, civiche, evolutive nei fanciulli e nei ragazzi…. nella prevenzione da malattie e soprattutto, nella prevenzione all’obesità, abbinata ad una sana alimentazione.
La valenza socio/politica, economico/culturale che lo sport detiene. La ricaduta educativa, la valenza civica che, soprattutto le arti marziali, nel loro imprimatur costitutivo detengono, promuovono, insegnano…..
Il valore intrinseco che le arti marziali, nel loro insieme e nel loro “spirito filosofico”, conservano ed insegnano, sia nella coltivazione morale e spirituale, dei valori morali, sia nella ricerca infinita del rispetto dell’altrui persona e, nella competizione, nel rispetto dell’avversario.
(da Samurai n°4 – aprile 2007) <<Le arti marziali insegnano il rispetto e con la grande valenza educativa della quale dispongono, possono influire positivamente sul dilagante bullismo e sulla violenza negli stadi.>>

A che punto è lo sport in Italia?
Quanti i praticanti?
Il Governo Italiano ha prospettive educative, sociologiche, cultura sportiva, prevenzione sportiva, ecc. in funzione dei giovani?
Ad oggi (la cronaca nera, ci conferma la nota), è in atto una cultura antisportiva sia dal punto di vista sportivo/culturale, sia con la presenza costante di reazioni demografiche di intolleranza e di negatività nei confronti dello Stato e della propria esistenza (bullismo, intolleranza razziale, ecc.). Scaricare le energie, le insoddisfazioni, i soprusi, lo stress, ecc. nello sport, non migliorerebbe la qualità della vita dell’individuo?

Una indagine ISTAT del 2006, certifica che il 41% degli italiani (23 milioni e 300 mila persone circa), non svolge nessuna attività fisica.
Un dato preoccupante che, negli ultimi anni, ha registrato un incremento costante. Il primato è al femminile, con il 45,5% contro il 36,2%.
I più attivi vengono registrati nel nord-est con il 36,5% di praticanti, a seguire il nord-ovest con il 33,7%, il centro Italia con il 31,1%. Ultimi in classifica, anche in questa indagine, il sud Italia, che si posiziona solo al 25%. Coloro che praticano direttamente o indirettamente il calcio (compresi i giocatori di calcetto), sono 4 milioni e 152 mila (il 24,2% dei praticanti dai 3 anni); questi vengono “prevaricati” solo dai praticanti di “palestre” a vario titolo, 4 milioni e 320 mila pari al 25,2%. Di seguito con 3 milioni e 576 mila, troviamo i “nuotatori” (20,8%). Gli appassionati delle dure ruote, compresa la cyclette, coinvolgono l’11,7%. L’atletica leggera, ivi compreso gli appassionati del footing è pari all’11,3%, che eguaglia la percentuale degli appassionati della montagna, ove troviamo lo sci alpino al 9%. Ballerini e praticanti del ballo si assestano al 6,3%. Altra parte dello sport, da sommarsi algebricamente ai praticanti di palestre, vede un altro 31% di sportivi in varie categorie. Numeri esigui sono ad appannaggio degli sport praticati con racchetta (6,5%), volley (5%), basket (3,6%), che si “classifica” pari merito con le arti marziali e/o sport da combattimento (circa 850 mila praticanti a vario titolo). Poco conto, dal punto di vista numerico, caccia e pesca, bocce, sport nautici, pallamano, rugby.
Questo il rapporto in base numerico dello sport in Italia. Insomma, la pratica sportiva andrebbe agevolata.

Nel 1980 la Federazione Italiana Kendo (FIK), viene riconosciuta quale Disciplina Sportiva Associata (DSA) nella Federazione Italiana Scherma (FIS).
In FIS, la Federazione Italiana Kendo, ha militato sino al Marzo 2003.
Il Kendo ed altre discipline, ottengono il riconoscimento del GAISF (General Association of International Sports Federations), durante la 40esima Assemblea tenutasi a Seoul (Corea), il 06.04.2006, la ratifica, avviene alla Riunione del GAISF, tenutasi a Monaco il 17.10.2006.
Nel Dicembre dello stesso anno a Bruxelles, il Kendo ed altre discipline, vengono inserite nei World Martial Arts Games con prossima riunione per i dettagli, a Bangkok il 05.12.2007; la prima edizione viene fissata per il 2010.
Il GAISF è l’organo internazionale, immediatamente precedente al CIO.
Le World Martial Arts Games, sono le “Olimpiadi” delle Arti Marziali.
Il kendo in Italia oggi, non ha un riconoscimento del CONI.

Oggi, dopo aver atteso invano l’evolversi in positivo delle cose, e dopo che aver tentato ripetutamente, come richiesto dal Consiglio Nazionale CONI e, per tramite del suo rappresentante, Sandro Rossi (Commissario Straordinario dell’epoca), di addivenire ad un univoca costituzione di un soggetto unico Federativo (con l’altra compagine – CIK (1988), ci si vede costretti ad un tentativo di accelerazione per il reingresso nella casa madre, il CONI, ai sensi del punto 2 dello stesso art. 24 del citato Statuto CONI.
Tra l’altro, ancora oggi, la CIK, non ha rivisitato il proprio statuto sociale e regolamentare, trasformandolo, quantomeno, in uno <<ispirato al principio di democrazia interna e di partecipazione all’attività sportiva da parte di donne e uomini in condizioni di uguaglianza e di pari opportunità nonché conforme alle deliberazione e agli indirizzi del CONI>>.
Del resto, l’art. 24 dello statuto CONI (titolo V), detta precise condizioni in merito ai requisiti richiesti per il riconoscimento delle Discipline Sportive ed inoltre, è proprio di “riconoscimento” che in questa particolare situazione, bisogna parlare?
Infatti, si riconosce una Disciplina quando essa, assurge ad una sua e nuova entità, richiedendo il relativo e consequenziale riconoscimento.
La FIK, era già riconosciuta ed in quanto tale, non ha potuto perdere, in questo lasso di tempo, la sua entità di “riconosciuta”. In quanto tale, tra l’altro, la FIK non ha mai disatteso i dettami ed i principi CONI, rispettando appieno l’art. 24, punto1, dello Statuto.
Fermo restando naturalmente, che quanto richiesto, dal riportato art. 24 appena richiamato, dalla FIK, ancora oggi, è atteso, riscontrabile, facilmente dimostrabile, inconfutabilmente. Tra l’altro questa Federazione, ancora oggi, si chiede quali siano stati le motivazioni che la hanno resa “colpevole” di così tale punizione.
Bisogna riconoscere a questa Federazione, una storia che non ha eguali in similari consorelle, comunque, tutte succedutesi ad essa, storicamente.
Nel frattempo la FIK, pur mutilata e mortificata nella sua natura, ha continuato ha promuovere e svolgere sul territorio nazionale attività sportiva; ha partecipato ed ha in programma, ulteriori partecipazioni a livello internazionale; attua programmi di formazione a favore degli atleti e dei tecnici; ha ideato un progetto per la scuola; indubbiamente, ha tradizione sportiva; il suo ordinamento statutario e la sua regolamentazione, hanno già ottenuto l’approvazione del CONI ed in ogni caso, si ritrova nei principi dell’applicabilità democratica interna e partecipazione, in condizioni di uguaglianza e di pari opportunità fra uomini e donne; la sua funzione non ha finalità lucrative.
Del resto a supporto di quanto sopra esposto e documentabile si possono elencare:
– Regolare programmazione e svolgimento dei Campionati Italiani per classe e specialità;
– Regolare programmazione e promozione della disciplina su tutto il territorio italiano;
– Partecipazione ad eventi Internazionali e relativi Campionati Europei e Mondiali per settori;
– Ideazione ed attuabilità progetto scuola 2007;
– Riconoscimento Internazionale Sports Chanbara;
– Riconoscimento Internazionale IaiDo Muso Jikiden Eishin Ryu (mjer);
– Riconoscimento Internazionale BattoDo Nippon Battodo Renmei;
– Riconoscimento Internazionale Cacoy Doce Pares Esprima World Federation;
– Gradi Internazionali riconosciuti in tutti i settori.

Confrontarsi su queste tematiche, significa voler scoprire, verso quale futuro si sta indirizzando, lo sport italiano. Parlare ed avere direttive, da parte degli organi istituzionalmente preposti, su queste tematiche, ottenere prospettive su cui applicarsi, sia per i responsabili della materia, sia per le famiglie bisognose di supporto, da parte degli Organi imputati, è necessario e basilare. Delineare le finalità di ricerca, sintetizzare il bisogno sociale espresso, rendere partecipe il fruitore finale, sulle strada ad intraprendere. Ci avviciniamo velocemente alle Olimpiadi del 2008, perché rammentarsi dello sport solo alla vigilia di questi importanti eventi? (LdM).

Fonte ( http://www.2out.it/08/samurai-del-iii%C2%B0-millennio/ )

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